Educare alla libertà

La pedagogia steineriana educa alla libertà. Ma cosa intendiamo esattamente con la parola ‘libertà’?
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La pedagogia Waldorf non è affatto un sistema pedagogico, bensì un’arte che ha lo scopo di risvegliare ciò che è già presente nell’uomo. 
Essa non vuole educare, bensì risvegliare. 

R. Steiner, Corso di pedagogia per giovani,  Stoccarda 3-5 ottobre 1922 

Lo scopo a cui tende la pedagogia di Rudolf Steiner è di educare alla libertà. La motivazione essenziale che sta a fondamento delle scuole Steiner-Waldorf è quella di poter garantire alla generazione in crescita una formazione libera, che permetta di valorizzare gli impulsi e i talenti nel modo più variegato possibile, e un dialogo aperto con la cultura del tempo, per raggiungere un inserimento proficuo del singolo nella società.  Il termine libertà è usato in molti contesti e con sfumature di significato assai diverse. Per questo motivo, occorre precisare il significato che ha per noi.

Secondo Steiner l’io umano, se gli vengono offerte ricche possibilità di esprimersi per mezzo del suo organismo fisico e delle sue funzioni psichiche, è in grado di utilizzare le sue molteplici doti per assumere decisioni autonome, fondate sull’indipendenza del pensiero. E’ in questo modo che si conquista un’ampia libertà interiore.

Un sistema educativo libero

Quando una persona arriva ad assumersi la responsabilità dello svolgimento degli eventi che si manifesteranno nella sua vita, le possibilità che gli si presentano dipendono in gran parte dagli insegnamenti ricevuti durante gli anni dell’infanzia e della giovinezza dai suoi maestri ed educatori. Ciò che occorre fare per dare un contributo a un sistema educativo libero e utile per l’evoluzione degli uomini è stato così definito da Rudolf Steiner:

Non chiediamoci che cosa ha bisogno di sapere o di conoscere un uomo nell’ordinamento sociale esistente bensì che cosa esiste nell’uomo come predisposizione possibile di sviluppo. Solo così sarà possibile conferire all’ordinamento sociale l’apporto di forze sempre nuove, provenienti dalla generazione in crescita. E in questo ordinamento vivrà allora il contributo di uomini completi che entrano a farne parte; non si deve fare invece della generazione in crescita quello che l’ordine sociale esistente pretende di farne.

I compiti della pedagogia steineriana

Alla base dei compiti della pedagogia steineriana, ci sono la concezione generale dell’uomo e del mondo che Rudolf Steiner sviluppò nella sua lunga opera di ricerca. I compiti della pedagogia possono essere riassunti in breve nel modo seguente:

  • favorire un sano sviluppo in ogni allievo, tenendo conto delle diverse fasi evolutive ed accompagnandole attraverso interventi pedagogici adeguati;
  • permettere agli allievi di realizzare le loro potenzialità, aiutandoli a rimuovere gli ostacoli sulla via del loro sviluppo;
  • aiutarli a sviluppare i talenti di cui hanno bisogno attraverso la pratica armonica delle attività delle mani, del cuore e della mente.

Proprio su questo equilibrio poggerà la loro capacità futura di diventare uomini liberi, fiduciosi in se stessi e in grado di contribuire allo sviluppo della comunità umana.


I settenni

La pedagogia di Rudolf Steiner cerca di favorire lo sviluppo armonico delle tre facoltà dell’anima: volontà, sentimento e pensiero, prendendo in considerazione le fasi di crescita fisiche ed emotive del bambino.

Mentre queste tre facoltà interagiscono in continuazione, nel primo settennio l’enfasi viene posta sullo sviluppo della volontà (l’educazione a casa e all’asilo). 

I bambini, tramite l’attività, imparano soprattutto quello che è degno di imitazione. Nel secondo settennio (dalla I all’VIII classe), l’educazione della vita di sentimento viene nutrita dalla guida autorevole dell’insegnante, che sostanzia di elementi artistici e immaginativi il processo d’apprendimento. 

Nel terzo settennio (alle scuole secondarie superiori) più attenzione viene posta alla facoltà di pensiero, poiché in questa età gli adolescenti possono sviluppare una capacità di giudizio autonomo e nel contempo avere una parte più cosciente nella propria educazione.

Rudolf Steiner ha sottolineato con forza gli effetti negativi che si hanno sui bambini quando si cerchi, come educatori, di sviluppare prematuramente, prima della pubertà, le loro capacità intellettuali e analitiche.


La pedagogia come arte

La pedagogia di Rudolf Steiner non viene proposta con rigidità, ma ha bisogno di essere creata e ricreata di nuovo in ogni scuola e in ogni insegnante.

Tutte le ragioni per attuare il piano di studi derivano da un profondo studio della crescita fisica e interiore del bambino. I bambini devono poter vivere pienamente la loro infanzia in ogni fase senza essere sollecitati a immergersi nella concezione del mondo estremamente intellettuale e materialistica dei nostri tempi. Rudolf Steiner verso la fine della sua vita, dopo cinque anni di partecipazione attiva allo sviluppo della prima Scuola Waldorf a Stoccarda, ha ribadito con forza l’importanza del metodo pedagogico artistico. Egli voleva che la pedagogia, oltre che una scienza, divenisse un’arte.

 

 


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Piano triennale dell´offerta formativa 2020-2023 - Scuola secondaria di primo grado

Piano dell´offerta formativa della Scuola secondaria di primo grado (VI-VIII classe).
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l collegio dei docenti, viste le indicazioni ministeriali e in seguito ad approfondita elaborazione dei docenti e dei consigli di classe, adotta il seguente piano per la DDI.
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I Classici in strada. Oikos

- Progetto interscolastico di rete 2020-2021 con il patrocinio del Comune di Palermo
I Classici in strada. Antigone e le altre. Storie di resistenza


- Progetto interscolastico di rete 2018-
2019 con il patrocinio del Comune di Palermo 
I Classici in strada  6° edizione - Il Decameron a Palermo



E ha s
volto ai seguenti progetti:

- Programma POC per la scuola, competenze e ambienti per l´apprendimento 2014-2022

- Progetto PON apprendimento e socialità 10.2.2A-FDRPOC-SI-2021-54

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Breve storia del movimento steineriano

Oggi il movimento pedagogico steineriano è diffuso in tutto il mondo. E´ presente in tutti i continenti e continua a diffondersi in modo sorprendente dal lontano 1919, quando in una fabbrica, cento anni fa, fu fondata la prima scuola Waldorf.
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Stoccarda, 1919

Il movimento pedagogico steineriano ha avuto inizio con la fondazione della prima scuola Waldorf, avvenuta a Stoccarda nel 1919 per iniziativa dell’industriale Emil Molt, proprietario della fabbrica di sigarette Waldorf Astoria. Era da poco finita la prima guerra mondiale e stava iniziando un’epoca nuova, in cui emergevano molti problemi destabilizzanti per gli assetti socio-culturali ed economico-finanziari delle nazioni europee. L’educazione fu una delle aree in cui venne sentita più fortemente la necessità di rinnovamento. Il signor Molt, desideroso di realizzare una scuola di tipo nuovo per i figli dei suoi dipendenti, si rivolse a Rudolf Steiner, il quale aveva già in precedenza affrontato i temi dell’educazione: egli accettò l’incarico ed organizzò l’intera scuola, cominciando con un triplo ciclo di conferenze volto a spiegare la sua pedagogia ed a preparare gli insegnanti da lui personalmente scelti.


Dagli anni Venti alle persecuzioni degli Trenta

Da questa prima scuola Waldorf partì il movimento per il rinnovamento pedagogico noto sotto questo nome, ora diffuso in tutto il mondo: esso divenne il propulsore per la fondazione di numerose altre scuole in Germania, Svizzera, Olanda, Austria, Inghilterra, nei Paesi Scandinavi, negli Stati Uniti d’America, in Argentina, Brasile, Sudafrica. La maggior parte di tali scuole sorte dopo la morte di Rudolf Steiner, avvenuta nel 1925.

Dal 1933 in poi le scuole Waldorf tedesche furono esposte agli attacchi dello stato nazionalsocialista che vedeva in esse una limitazione al proprio dispotismo totalitario. Una dopo l’altra esse furono costrette a chiudere; il movimento allora crebbe al di fuori dei confini tedeschi, talvolta con la collaborazione attiva di insegnanti emigrati dalla Germania. Durante la seconda guerra mondiale anche le scuole Waldorf in Olanda e in Norvegia subirono la stessa sorte.

La diffusione nel dopoguerra

Gli anni dell’immediato dopoguerra mostrarono che, nonostante le persecuzioni subite, il movimento pedagogico era rimasto ben vivo. Esso riprese a diffondersi assai più velocemente di prima, tanto che nel 1974 erano attive più di cento scuole Waldorf. Dopo il crollo del muro di Berlino e del blocco comunista molte nuove scuole sono sorte anche nell’Europa dell’Est e nelle zone asiatiche dell’ex-URSS. Negli ultimi dieci anni si assiste ad una rapida espansione di realtà scolastiche che adottano la pedagogia Steiner-Waldorf in tutti i continenti e tutte le culture del mondo. A differenza di altre iniziative educative a livello globale che cercano di esportare modelli culturali occidentali, questa pedagogia si dimostra davvero universale, capace di essere rielaborata e applicata con successo nel rispetto di qualsiasi contesto sociale e religioso.

Esistono iniziative Waldorf nei posti più disagiati della terra: nelle favelas delle grandi città sudamericane e nelle townships del Sudafrica, in terre dilaniate da guerre civili o interetniche come Sierra Leone, Uganda, Israele, Libano, in aree destabilizzate da disordini politici come Colombia, Cecenia. Sempre più numerose sono le scuole Steiner-Waldorf in paesi di religioni e impostazioni politiche diverse: in Egitto, India, Cina, Nepal, Tailandia, Corea, per menzionarne alcuni.

Oggi le scuole dell’infanzia Steiner-Waldorf nel mondo sono 1855 e le scuole 1214. Questo continuo e rapido aumento è sorprendente.

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